L’EPOPEA DI UN UOMO SENZA QUALITÀ: KLIM SAMGIN


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Nel suo ultimo romanzo fiume, “La vita di Klim Samgin†(1924- 1936) rimasto incompiuto, Gorkij si estranea dalle problematiche del nuovo corso sovietico. Lontano dal realismo socialista sembra piuttosto inserirsi nello spirito del nuovo romanzo europeo (Thomas Mann, Musil), dimostrando di trovarsi perfettamente a suo agio con le rivelazioni dell'inconscio, le teorie dello spazio psicologico, il flusso della coscienza. Grande epopea delle idee, quest’opera testamento guarda a ritroso, ripercorrendo le suggestioni, le passioni, le ossessioni che hanno occupato le menti dell'intelligencija russa nei 40 anni precedenti la rivoluzione d'ottobre. Al centro: un personaggio meschino (storia di un’anima vuota è il sottotitolo del romanzo), bloccato nella sua crescita emotiva da antiche nevrosi irrisolte. E’ un uomo che inventa se stesso, convinto che basti un buon sistema di frasi a fare l'uomo. La forza delle ideologie offre comodo riparo alla pochezza spirituale dell'uomo mediocre che si affaccia alla storia e ritiene di poter continuare a tessere la propria rete di grettezze quotidiane sotto l’imperio e l’ipnosi di formule assolute.

Klein, E. (2006). L’EPOPEA DI UN UOMO SENZA QUALITÀ: KLIM SAMGIN. Istituto Lombardo - Accademia Di Scienze E Lettere • Incontri Di Studio, 59–72. https://doi.org/10.4081/incontri.2006.24

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