DOCUMENTI SUL DUOMO E GIAN GALEAZZO VISCONTI TRA INGEGNERI DELLA CATTEDRALE E ARTISTI DI CORTE
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Riassunto. – L’intervento vuole documentare i casi di interferenza tra Gian Galeazzo Visconti e la Fabbrica del Duomo nel primo periodo di attività di quest’ultima, fino alla morte del duca, avvenuta nel 1402. Il rapporto è stato molto studiato, perché è cruciale per capire quanto il signore di Milano possa aver influenzato la costruzione della cattedrale e quindi il suo stile, ma la lettura dei documenti permette ancora di mettere a fuoco alcuni punti non del tutto noti e di trarre alcune considerazioni. Il primo caso di sovrapposizione riguarda la realizzazione in chiesa di un monumento funebre per Galeazzo II , padre di Gian Galeazzo: la disputa in particolare riguarda la collocazione e rivela che Gian Galeazzo avrebbe voluto una posizione centrale, nel retrocoro, che avrebbe però condizionato pesantemente l’architettura della chiesa, rendendola più simile a un mausoleo gentilizio che a una chiesa cattedrale. Un caso non troppo diverso è il secondo, che oppone il duca ai deputati della Fabbrica per la costruzione di una cappella dedicata a san Gallo, il suo patrono; anche in questo caso la richiesta del duca non è neutra, perché la scelta di realizzare cappelle gentilizie nelle navate laterali imponeva un modello costruttivo diverso da quello ampio, ad aula, scelto dai deputati per la propria cattedrale. Se nei primi due casi il rapporto tra Gian Galeazzo e la Fabbrica è conflittuale, la terza tipologia di rapporto mostra invece il duca come arbitro di conflitti che maturano all’interno del cantiere: si tratta di una serie di casi che riguardano particolarmente la presenza di architetti stranieri, che faticano a trovare un punto di incontro e contatto con i maggiorenti della Fabbrica e con gli altri ingegneri. Se in questo caso è la Fabbrica a chiedere al duca di intervenire, è vero però che egli approfitta di questa situazione ancora una volta per imporre un proprio punto di vista che è in primo luogo artistico, ma insieme anche politico. La morte del duca nel 1402 segna la fine del conflitto e l’evoluzione in senso locale, cioè prettamente lombardo, delle scelte artistiche.
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Abstract. – The paper is about Gian Galeazzo’s interferences on the Milan cathedral in the first period of activities, till the duke’s death (1402). The relationship between Gian Galeazzo and the cathedral Fabrica has been already deeply studied: the pivotal subject is to understand how much the lord of Milan could influence the cathedral building and its style; inside the documents of the cathedral archive it is possible to find new informations. The first case of overlap is about the building of Galeazzo II’s, Gian Galeazzo’s father, funeral monument; Gian Galeazzo and the Fabrica discussed especially about the position of the monument: Gian Galeazzo wanted a central position, in the choir, behind the main altar, but this place would affect the architecture, letting it closer to a family memorial than to a cathedral. The second case relates to the opposition of the duke against the Fabrica deputies to build a chapel dedicated to saint Gallo, Gian Galeazzo’s patron: even in this case the duke’s request would change the building: family chapels in lateral naves were typical of an architectural model different from the waste one chosen by the deputies for their cathedral. The third type of relationship shows the duke as a judge in the cathedral conflicts between foreign architects and local engineers. In this case the Fabrica asks the duke to take part, and he uses his position to impose his own artistic and both political judgement. With the duke’s death the conflict ends and the artistic choices will be for local artists and architects.